Sifilide e cura nelle carte dell’Archivio di Stato di Ragusa e Modica
La storia della Sifilide in Europa inizia con il 1500. Probabilmente la malattia arriva con i conquistatori al loro rientro dall’America, e l’epidemia dilaga nel vecchio mondo a macchia d’olio. Molti i tentativi di fermare il morbo e un po’ ovunque, in Europa si sperimentano cure e rimedi.
Alla fine del ‘600 a Modica un piccolo nosocomio, in cui operò tra gli altri anche Tommaso Campailla, accende i riflettori sulla malattia; l’Ospedale Santa Maria della Pietà diventerà il punto di riferimento per la cura della malattia in tutta Italia. Il “Sifilicomio” resterà attivo, nel campo della cura della Sifilide, fino all’avvento della penicillina e degli antibiotici.
L’archivio di Stato di Ragusa e Modica custodisce alcune carte preziose che raccontano non solo l’attività del nosocomio ma anche la vita e le condizioni dei malati che lì furono tradotti per cercare di arginare l’epidemia in pieno ‘800.
Oltre alle carte in deposito all’Archivio di Stato, il “Sifilicomio Campailla” custodisce alcuni registri che molto raccontano di questa storia ma sui quali non è stato ancora condotto uno studio approfondito.
La proposta di partecipazione alla call for papers dunque cercherà di approfondire l’argomento a partire dalle poche carte in deposito all’archivio di Stato di Ragusa e Modica integrandole con la documentazione in deposito presso il Museo Sifilicomio Campailla di Modica.
