Gruppi dirigenti, amministratori e attività amministrativa a Vittoria dal 1787 al 1818
L’articolo utilizza come fonti le deliberazioni del Consiglio Civico di Vittoria custodite presso l’Archivio e ricostruisce l’attività amministrativa di un trentennio politicamente molto importante (sono gli anni degli echi in Sicilia della Rivoluzione Francese, della doppia fuga a Palermo della Corte di Napoli nel 1799 e nel 1806 e della presenza inglese fino al 1815), con il passaggio dai Consigli Civici ai nuovi Comuni delineati dalla Costituzione del 1812.
Un trentennio che finisce con la nascita dei Decurionati nel 1818 a seguito della creazione del Regno delle Due Sicilie.
Vittoria, ricca cittadina di 10.000 abitanti con un’economia agricola basata sul vigneto (ne sono testimoni i dati dei riveli e gli scritti di Vito Amico, Domenico Sestini e Paolo Balsamo) cresce in servizi grazie alla borghesia agraria e mercantile di grande apertura mentale che la amministra.
La cittadina viene infatti dotata di numerosi servizi quali assistenza medica per i poveri, servizi ai projetti, riparazione di fonti ed acquedotti, risanamento di paludi ed altri lavori pubblici, governo dei prezzi e gabelle, istituzione di scuole e infine anche del primo teatro pubblico della Contea nel settembre 1814.
La riforma amministrativa entrata in vigore il 1° marzo 1818 caccerà dai Decurionati mastri e massari, causa non ultima del malcontento che nei decenni successivi porterà alla fine della monarchia borbonica.
