Scheda S.Ciarcià

L’ABITO DELLO SPONSALIZIO DI ELEONORA STATELLA.
Moda e iconografia nobiliare nel Regno di Sicilia.

Il fondo Statella, custodito presso l’Archivio di Stato di Ragusa, conserva preziose tracce che svelano la storia del costume attraverso personaggi illustri del Regno di Sicilia.

Tra queste emerge l’abito dello sponsalizio di Eleonora Statella, figlia del principe del Cassaro Francesco Maria Statella e di Maria Felice Naselli, che nel 1806 sposò il duca di Montalbo, Stefano Sammartino di Ramondetta e Notarbartolo. Eleonora, dama di corte e stimata benefattrice, e Stefano, gentiluomo di camera, cavaliere dell’Ordine di Malta e Intendente di Catania, Messina, Palermo, rappresentano un esempio emblematico della nobiltà isolana del periodo.

I coniugi, insieme mecenati, nel 1819 sovvenzionarono la borsa di studio presso il Real Collegio di musica di San Sebastiano in Napoli a Vincenzo Bellini, il quale in segno di riconoscenza dedicò a Eleonora l’opera Beatrice di Tenda.

Le fonti archivistiche relative alle nozze delineano le prassi nuziali in uso, documentando la consegna dell’abito, le lezioni di ballo con il maestro Giliberti, la serata degli sposi, i capitoli dotali.

L’approfondimento di tali testimonianze trova collegamento al ritratto di Eleonora, oggi conservato nella Raccolta museale del Teatro Massimo di Palermo, i cui dettagli offrono una lettura coerente con l’unione degli sposi.

L’abito nuziale di Eleonora Statella, restituito attraverso le memorie d’archivio, rappresenta un significativo codice visivo della moda e dell’identità nobiliare del tempo.