L'Archivio di Stato conserva gli archivi delle amministrazioni degli Stati preunitari del territorio e gli archivi delle amministrazioni periferiche dello Stato italiano (per la documentazione versata, ai fini della conservazione permanente); custodisce inoltre gli archivi dei notai che hanno cessato l’attività da almeno cento anni (fondo Notarile, secc. XV-XX), la documentazione delle Corporazioni religiose soppresse (secc. XVI-XIX), archivi di enti pubblici e archivi privati, tra cui spiccano gli importanti plessi documentari appartenenti ad antiche casate dell’area iblea (secc. XIV-XX). L’Istituto ospita anche un pregevole fondo, la Raccolta manoscritti e frammenti, con importanti relitti di codici latini e romanzi (secc. XII-XVIII).
Il patrimonio archivistico custodito (secc. XII-XX) riflette la storia complessa e mutevole di un territorio che ebbe un’assoluta importanza nei secoli medievali e dell’Età Moderna, considerando la Contea (il più vasto e importante stato feudale della Sicilia) e un sistema policentrico di città caratterizzate da dinamismo e autonomia, un’area situata in una posizione strategica, al centro delle rotte mediterranee e cuspide meridionale dell’impero Spagnolo, che conobbe la crisi e la rinascita, in seguito al terribile sisma del 1693, con la fioritura delle città barocche e uno straordinario sviluppo che accompagnò le profonde trasformazioni (politiche e sociali, economiche e industriali) che investirono la provincia durante il secolo XX. La ricchezza e la varietà delle testimonianze d'archivio, per la gran parte ancora inesplorate, si prestano ad ospitare molteplici ricerche di natura eterogenea.
Naviga nella nostra Mappa Digitale dell'Archivio, clicca sui nodi con il segno "+" per aumentare il dettaglio della ricerca.